Bianca Pedace
Il progetto Station to Station, promosso dall’associazione culturale Techne Contemporary Art e curato da Giuseppe Capparelli e Bianca Pedace, si sviluppa in due mostre, sulle due sponde dello Stretto, nelle rispettive stazioni delle Città di Reggio Calabria e di Messina.
Dalla navigazione greca alle pietre miliari romane, dagli itinerari dei pellegrini alle stazioni di posta, dagli autogrill (stazioni di servizio...) agli aeroporti fino alle stazioni spaziali, pronte per i nuovi, prossimi viaggi interstellari: da sempre, nella storia, viaggiare è una dialettica tra andare e (necessario) sostare, muoversi e far tappa. La legge del luogo vi è contraddetta e superata, nell'ordine del viaggio: da cui la qualificazione di non luoghi, dettata in tempi lontani da Augé.
Costretti, per lungo tempo, a un'angosciosa immobilità, abbiamo rimpianto la libertà di spostarci, muoverci, conoscere, viaggiare, sancita anche dalla nostra Costituzione. E ci è mancato il dinamismo dei treni e delle stazioni, l'incontro fortuito con i casuali compagni di viaggio, l'esperienza umana ricca e varia, sempre imprevedibile, del confronto in movimento.
Non è un caso, dunque, che treni e stazioni abbiano sempre ispirato le arti: dalla musica, richiamata anche nella citazione del titolo, alle stesse arti visive, qui vocate a un confronto proficuo, con una sede importante: l'ambiente progettato, a suo tempo, da Angiolo Mazzoni. Con il suo linguaggio razionalista, eloquente e funzionale, l'architetto progettò, tra il 1937 e il 1939, la nuova Stazione Marittima, di cui fa parte appunto la Sala d'imbarco, protesa - come arco -, oggi solo poeticamente, verso il mare. L'imponente mosaico di Michele Cascella presenta un interessante caso di (recente) superamento del deleatur memoriae seguito alla caduta del fascismo e propone una iconografia siciliana.